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Anni Ottanta
 
 
 
Gli anni Ottanta videro crescere sempre più l'interesse per l'Ottocento napoletano.
Nelle Case d'Asta di tutta Europa vennero presentati gli artisti napoletani e le quotazioni della nostra pittura raggiunsero valori più elevati. Il mercato napoletano cominciò ad interessarsi maggiormente al suo Ottocento e in particolar modo alla Scuola di Posillipo, mentre il Novecento attraversò un periodo di arresto. La Galleria si adeguò, pur non tralasciando il Novecento. Va ricordata la mostra curata da Paolo Ricci nel 1982 «Percorsi della figuratività a Napoli», con opere di Cajati, Catelli, Ceraldi, Crisconio, Curcio, Franchini, Gatto, Lippi, Mattera, Pansini, Ricci, Sandulli, Vitagliano, Vittorio, Waschimps e la mostra "I Bresciani di Bresciani" nel 1983.
Vanno citate, inoltre, nel 1985 la «Mostra Rosai, De Pisis, Guttuso, Viani, Morlotti, Cassinari, Guidi, Sassu, Cantatore, Migneco, Cesetti, Dalla Zorza, Natali, Dalì» e le personali di Enrico Cajati (Napoli 1927 - 2002), artista di grande temperamento e fuori dagli schemi, nel 1983, nel 1985, nel 1989 e nel 1990.

I fratelli Ammendola ed il maestro E. Cajati  
 
 

Negli stessi anni va citata la mostra "Pittori contemporanei", con opere di Rosai, De Pisis, Guttuso, Viani, Morlotti, Cassinari, Guidi, Sassu, Cantatore, Migneco, Cesetti, Dalla Zorza, Natali, Dalì. Vanno ricordate anche la mostra "La figura nel Novecento napoletano" e la Mostra "Gigante, Pitloo e la Scuola di Posillipo".


La Galleria partecipò inoltre a varie mostre antiquarie italiane esponendo la pittura dell'Ottocento e del Novecento napoletano e soprattutto alle due Mostre Internazionali di Napoli a Castel S. Elmo, considerate tra le più belle ed interessanti realizzate in Europa.
Nel 1987 in collaborazione con la famiglia Villani ed a cura di Luisa Martorelli fu edita la prima monografia su Gennaro Villani (Napoli 1885 - 1948), al quale la Mediterranea ha dedicato ben sette antologiche: nel 1956, 1959, 1960, 1962, 1965, 1970, 1973 e due straordinarie mostre sul pastello nel 1968 e nel 1984.

  Ischia-arte '82, Rassegna internazionale di arte contemporanea, Castello Aragonese
da sin: Elio Waschimps, Nellino Ammendola e Raffaele Lippi
 
 
Anni Novanta
 
Durante gli anni Novanta, le vicissitudini socio - politiche italiane coinvolgono tutti i settori. Il mercato ritorna ad un lento ristagno con gravi conseguenze per gli operatori. Avviene un cambio generazionale nelle gallerie storiche italiane. Si creano Musei – contenitori: straordinarie opere di architettura, ricche di un'arte contemporanea di piacevole gusto estetico, ma profondamente povera di contenuti e significati; essa esprime una continua rivisitazione tra dadaismo e arte povera. Il suo collezionismo, trova rifugio solo nelle case di coloro che hanno a disposizione grandi ambienti e notevoli possibilità economiche. «Ricordo una straordinaria mostra che Arturo Schwarz allestì presso il Museo Civico di Milano nel '66 per i cinquanta anni di Dada, le Construction di Schwitters del 26, le rivedo riproposte anche oggi in tutte le salse, l'albero con il centimetro da sarta di Picabia del 18 che poesia! Oggi tutto copia copiella, perché non espongono le opere di Baruchello, Fiozzi o Simonetti invece di proporci i soliti tanto osannati stranieri? Mettiamo a confronto date e qualità» afferma Ammendola. La Galleria, nonostante ciò, rimane legata alla Pittura; scelta che l'accompagnerà per più di mezzo secolo.
 
 
A Napoli la scomparsa di Lucio Amelio, Tullio Giosi, Raffaele Serio crea molti problemi al mercato campano, nei suoi singoli settori. In questi anni comincia la collaborazione della Mediterranea con la Galleria Esmeralda, sita in via Condotti a Roma, uno spazio gestito dal figlio di Ammendola, Saverio, che inizia a dare vita a manifestazioni imperniate sulla pittura del nostro Novecento con la mostra «Napoletani a Roma». A metà degli anni Novanta Saverio, chiusa la galleria di Roma, torna a Napoli per interessarsi della Mediterranea, che intanto diventa una società denominata La Mediterranea Arte. Sulle orme del padre il suo interesse è il Novecento; riporta dunque la Galleria alle proprie origini. Nel 1995 viene realizzata un'antologica su Emilio Notte (Ceglie Messapica, Brindisi 1891- Napoli 1982) con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli. L'artista è stato presente in Galleria dal 1962, anno in cui ha presentato la sua prima personale, riproponendosi anche nel '63, '64, '69, e '70. Nel 1996 la Mediterranea offre un omaggio a Giovanni Brancaccio (Pozzuoli, Napoli 1903- 1975) con una mostra dove vengono esposte "Bagnanti", "Ragazze in giardino", "Giovinetta che suona il mandolino", "Ragazzo con gallo". L'acquisizione di una cartella con chine e disegni di Gonzalvo Carelli dalla Coll. Albert Walles di Londra è uno spunto per un'interessante mostra allestita nel gennaio del 1990. Nel 1997 la Galleria realizza la mostra «Pittori italiani del Novecento» con opere di Del Pezzo, Baj, Afro, Schifano, Dova, e nello stesso anno un'antologica su Rubens Capaldo. Nel 1999 è allestita una delle più importanti retrospettive su Raffaele Lippi, dove vengono esposte "La Visita", "Uomo con gli occhiali", "L'alluvione", "Immagine", "Ofelia", "La Vespa", "Uscire dall'ombra".
 
 
All'inizio della stagione 1999/2000 La Mediterranea arte presenta un'interessantissima retrospettiva di Alberto Chiancone che segue quella di Carlo Verdecchia svoltasi nel 1998. Nel dicembre del 1999 viene inaugurata la retrospettiva dedicata ad Attilio Pratella (Lugo, Ravenna 1856- Napoli 1949), in occasione del cinquantesimo della sua morte, con ben ventuno opere di grande spessore artistico tra cui spiccano "Paese Vesuviano", "Marina del Carmine", "Periferia di Napoli", "Pescatori sul molo", "Pescatori sulla spiaggia".
In collaborazione con l'Unione Europea Esperti d'Arte e la El Prado Antichità, la Galleria ha curato due importanti manifestazioni sull'iconografia russa, con opere di eccezionale prestigio, la prima nel 1990 e la seconda nel 1997 con il Patrocinio del Consolato delle Federazioni Russe e il Comune di Napoli. Sempre nel 1997 la prima mostra fotografica con opere di Franco Esse che presenta La Transumanza, Giovanni Brancaccio (nipote del celebre pittore) con Alicudi e Sergio Varriale con India.
 
 
Franco Esse, La transumanza Giovanni Brancaccio, Alicudi Sergio Varriale, India
 
 
Nel 1999, grazie alla decennale amicizia con Paolo Perrone Burali d'Arezzo, che cura l'archivio storico del Futurismo, viene organizzata la rassegna «Totò nelle caricature storiche di Onorato», un omaggio all'amicizia fra Totò e Ammendola ai tempi del teatro.
Una bella mostra curata da Mariantonietta Picone Petrusa « Gli anni difficili: arte a Napoli 1920 - 1945 » evidenzia le buone qualità dei nostri artisti, da tempo dimenticati o relegati ad una ristretta cerchia di collezionisti. Timidamente alcuni di loro cominciano ad entrare in cataloghi di aste a carattere nazionale. I primi sono Crisconio, Viti, Villani e spesso sono presenti opere di Brancaccio e Ciardo. Grazie agli studi delle allieve della Picone, La Mediterranea arte, in occasione di due mostre antologiche, coglie l'occasione di pubblicare dei piccoli studi monografici, quello di Raffaella Sannino su Mario Vittorio e quello di Sarah Galmuzzi su Carlo Striccoli. Il ricambio generazionale spinge la Galleria alla ricerca di nuovi artisti e come sempre l'attenzione è rivolta all'Accademia. Lo scultore – pittore Paolo La Motta, segnalato sia da Augusto Perez che da Paolo Mamone Capria, è l'artista più seguito dalla Galleria insieme a Salvatore De Curtis, lo stesso Paolo Mamone Capria e Sandro Viglione, l'ultimo artista in ordine cronologico legato alla Mediterranea.
 
 
Nel gennaio 2003, viene allestita una mostra sul pittore impressionista Raffaele Ragione (Napoli 1851 - 1925), ovviamente già presente diversi anni prima in varie antologiche insieme ai pittori suoi contemporanei. Nel 2004 viene presentata la Mostra "Protagonisti del primo Novecento", con tredici opere di altissimo spessore artistico. Vanno ricordate: "Sotto le armi 1915", di Emilio Notte; "Donna con chitarra" di Luigi Crisconio, (del quale dal ritorno dalla Biennale si erano perse le tracce). Grazie all'interessamento di Vitaliano Corbi, in collaborazione con il Comune di Napoli e la Paparo Edizioni, avrà luogo un ciclo di interessanti mostre presso il Castel dell'Ovo su Augusto Perez, indiscusso scultore, per proseguire con Raffaele Lippi, Carlo Alfano, Elio Waschimps, Di Ruggiero e Pirozzi.
Nel 2006 in occasione della mostra «Il paesaggio urbano contemporaneo» Salvatore De Curtis, Roberto Sanchez, Roberto Mantellini e Sandro Viglione gettano le basi per la nascita del Gruppo Napoli Ovest. Nello stesso anno va segnalata anche la mostra «La figura nel Novecento» con opere di Crisconio, Chiancone, Striccoli, Verdecchia, Capaldo, Catelli, Vittorio, Bresciani, Waschimps, Di Costanzo, La Motta e Lippi. Nel 2007 vanno citate la mostra "Notte, Ciardo, Montefusco» e la mostra di Sandro Viglione dal titolo «Imago urbis», immagine della storia dell'uomo, ma anche dell'ignoto, del futuro che spesso lo angoscia e lo spaventa. Tra le ultime mostre allestite dalla Galleria è interessante ricordare quella di Fabio Testa e Dario Magri: «La città divisa tra pittura e fotografia», un invito a fermarsi e riflettere sulla condizione umana.
 
 
 
 
 
 
2007, Imago Urbis: Saverio Ammendola e Sandro Viglione   2007, Imago Urbis: S. Ammendola, S.Viglione ed il maestro Leone
 
 
Gennaio 2009, "Il volto la verità" Achille Cevoli
da sin: S. Ammendola. P. La Motta, A. Cevoli ed il prof. L. Finizio
  Gennaio 2009, "Il volto la verità" Achille Cevoli
 
 
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